mercoledì 6 marzo 2013

Il Signore è l'aiuto mio, io non temerò checché sia per farmi l'uomo. Salmo1173


Piccoli fervorini per ogni giorno della Quaresima di

Don Luigi Guanella



Il Signore è l'aiuto mio, io non temerò checché sia per farmi l'uomo.
Salmo1173

1.Nella famiglia di un padre si trovano figliuoli buoni e figliuoli cattivi. I buoni che sopportano le scapestrerie dei tristi piacciono tanto più al genitore. Questi poi per tenerezza di affetto nel giorno del bisogno porge ai dabben figli tutto l'appoggio della casa sua. Figurati che lo stesso accada nella famiglia del celeste Padre. Si trovano nella casa della Chiesa di Gesù Cristo i buoni cristiani mescolati con i cristiani tristi, cogli stessi infedeli crudi. Ma tu devi riflettere che il Signore dal cielo tutto vede, ed egli come è compreso di affetto per i dabben figliuoli, tanto si accende di zelo verso ai figli tristi.

Non lo vedesti già in Caino invidioso e sacrilego? Finché l'iniquo spregiò Iddio con sacrifici strapazzati, il Signore parve tollerare, ma quando volle portar le mani contro dell'innocente fratello, allora Iddio fu sopra a Caino e gli inflisse quel terribile castigo che si legge nei libri di Mosè.
Sicché il dover tuo è di pregare e perdonare, e se intanto un tristo viene per farti male, tu confortati in dire: "Il Signore è il mio aiuto". Indirlo rianima la tua fede, perché se Iddio è con te, che cosa ti può fare mai l'uomo?

2. Bada però che la tua confidenza in Dio sia piena, e intanto guardati da ogni malanimo contro il tuo avversario. Detesta le sue opere di iniquità come una piaga mortifera, ma ama il ben della sua anima, come il medico pietoso che, mentre aborre l'ulcere contagiosa, compatisce allo infermo desolato.

Sarà poi buon segnale che tu ami, se del tuo nemico non discorra malamente, ma con parole di affetto e di compatimento. Questa buona disposizione d'animo piace siffattamente al Signore, che talora a favore di figli sì diletti opera persino prodigi di protezione, come li usò a favor di Davide perseguitato da Saul rabbioso, e come a favore di più altri.

"Non temi tu?", disse un assassino feroce a Martino di Tours. E questi: "Nulla". Ed il ladrone a lui: "Non sai che io ti posso trapassare con quest'arma?...". Soggiunse allora Martino: "Quello che io so con sicurezza è che verun uomo potrà mai torcermi un capello del capo, se Dio nol permetta". Lo sciagurato, atterrito, sen fuggì.

3. Se non fosse stato l'aiuto manifesto del Signore, come avrebbero potuto gli apostoli sfuggire l'ira degli ebrei? Credi tu che i ministri della religione pagana avrebbero tardato a farli in mille pezzi? Invece trovi che gli apostoli, finché a Dio piacque, passarono immuni da qualsiasi attentato. Non ha perfino Iddio mandato il suo angelo a liberare Pietro dalla carcere di Gerusalemme? Gli apostoli camminavano con fiducia perché Gesù già l'aveva loro confermato: "Io vi darò luce alla mente e coraggio all'animo per rispondere ai giudici nei tribunali, ai maestri nelle cattedre".

Tu che forse fosti eletto a partecipare della missione apostolica, non hai già provato in più riprese l'aiuto visibile del Signore? Che dubiti dunque tu? Affidati pure coraggioso a quell'altre imprese maggiori di salute più universale, e vedrai se è vero che chi confida nel Signore non viene mai meno.

4. Vuolsi poi a meritarti l'appoggio del braccio dell'Onnipotente la cooperazione tua. Se gli apostoli non si fossero mossi da Gerusalemme, non avrebbero trovati quei trionfi di conversione che incontrarono fra le turbe delle genti. Questo zelo apostolico devi manifestarlo tu medesimo nelle opere di quell'ufficio che Dio ti assegnò.

Vincenzo de' Paoli che si diede tutto a tutti, Francesco di Sales che a pro dei fratelli erranti diede tutti gli affetti del cuor suo, piacquero tanto a Dio come tu sai. Ed agli uomini medesimi, sebbene o contrari o tristi, apparvero degni di rispetto. In tal guisa poterono compiere tutte quelle opere di comune salute che sono descritte nei volumi della loro vita.

Tu, perché in operare non ti muovi con fervore di buona volontà, non fai che deplorare intorno ai tempi e piangere sulle persone, senza dare un passo a salvarle. Provati a confidar in Dio e ad operare altresì con forza. Non dubito punto che mostrandoti glorioso non possa tu medesimo attestare con gioia: "Ho confidato nel Signore e non ho mai temuto checché mi abbia minacciato l'uomo!".

RIFLESSI

1. Nella famiglia del celeste Padre sono i cattivi figliuoli con i buoni, ma se tu confidi nel Signore egli ti proteggerà.

2. Intanto affidati al Signore pienamente.

3. Se non fosse stato per l'aiuto divino, come avrebbero potuto gli apostoli sfuggire le ire dei tristi?

4. Ma nello stesso tempo che confidi nell'aiuto di Dio, adoperati altresì con le forze tue, come già operano gli uomini apostolici del tuo tempo.

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