domenica 17 agosto 2014

<< CHIEDO CHE I FUTURI SACERDOTI SIANO PREPARATI A CELEBRARE LA S. MESSA IN LATINO E AD UTILIZZARE TESTI LATINI E CANTO GREGORIANO. NON SI TRASCURI LA POSSIBILITA' CHE I FEDELI SIANO EDUCATI A CONOSCERE LE PREGHIERE IN LATINO E CANTARE IN GREGORIANO PARTI DI LITURGIA>>.
BENEDETTO XVI, SACRAMENTUM CARITATIS, 62
Non a caso, il servo di Dio Giovanni Paolo II ha ricordato che:
«La Chiesa romana ha particolari obblighi verso il latino, la splendida lingua dell'antica Roma e deve manifestarli ogniqualvolta se ne presenti l'occasione» (Dominicae cenae, n. 10).

Come San Pio da Pietrelcina reagì alla notizia dell'elezione di Giovanni XXIII.

Come San Pio da Pietrelcina reagì alla notizia dell'elezione di Giovanni XXIII.
"Lo scorso 9 ottobre 1958 è morto Pio XII.
Padre Pio è apparso preoccupato. Si è avuta l'impressione che paventasse qualcosa.
Ora che il Pastor angelicus non era più, si attendeva l'elezione del successore. Si attendeva l'annunzio della fumata bianca. Per non perdere questa occasione, i frati del Convento di San Giovanni Rotondo tenevano la radiolina costantemente accesa, portandosela appresso ogni volta che scendevano giù, in refettorio.
Essi si trovavano qui allorché, il pomeriggio del 28 ottobre, la radiolina ha trasmesso la voce del cardinal Canali che annunciava: Habemus Papam>>, facendo il nome del nuovo pontefice Giovanni XXIII. Tutti sono scattati in piedi, salutando l'annunzio con applausi ed esclamazioni di gioia. Alcuni hanno levato il bicchiere, lo hanno fatto tinnire, lo hanno vuotato. Solo uno non ha partecipato all'entusiasmo: Padre Pio. I frati come il superiore padre Carmelo da Sessano e padre Pellegrino che più guardavano a lui, ne sono rimasti disorientati.
Seduto al solito posto del tavolo della refezionee, il Padre ha avuto un tracollo ed era lì, sbiancato, confuso, con gli occhi erranti nel vuoto. E' stato necessario lo sforzo congiunto di due confratelli per rimetterlo in piedi. Ha compreso che quello che si sta avvicinando non è un temporale, ma un ciclone e che, nel suo ruolo grande e tremendo di riparatore, è chiamato a tenergli fronte".
tratto da G. SIENA, Il mio amico Padre Pio. Diario di trent'anni vissuti accanto al Santo di Pietrelcina, Milano 2010, p. 80s.