sabato 9 marzo 2013

I libri della Scrittura Santa sono ammirabili

I libri della Scrittura Santa sono ammirabili

Le tue testimonianze sono ammirabili, per questo la mia mente iniziò a perscrutarle.
Salmo118
1. I filosofi umani stimano tanto le massime di Seneca, di Platone, di Aristotele, che perciò altri libri non rivolgono fuor che questi uomini sì illustri. I filosofi cristiani stimano sovrattutto i libri dei dottori massimi Gregorio e Gerolamo, Ambrogio e Agostino, Tommaso e Bonaventura, e sopra gli scritti di quei grandi passano talvolta lieti i giorni e le notti intenti.

Ma più che in altri, i filosofi cristiani si dilettano nei libri della Scrittura Santa. Già i fratelli Maccabei nel pericolo di tante loro battaglie si confortavano con dire: "Abbiamo le testimonianze dei Libri santi e questi ci sono di ristoro ineffabile".

I cristiani poi tanto adorano la parola come la persona del Verbo incarnato. Talvolta cadono perfino estatici avanti la lettura delle divine massime. In udirle spiegare stanno riverenti e genuflessi in atto di ossequio profondo. Il più delle volte recano al collo quale reliquia benedetta un foglio del santo Evangelo, e con sé per meditare e consolarsi in tempo di noia o di tristezza portano un libro di dettato evangelico. In ripassarle poi quelle pagine esclamano: "Quanto sono ammirabili, o Signore, le testimonianze della Legge tua!".

2. Lo studio dei Libri santi è come il lavoro intorno ad una ricca miniera d'oro, nella quale tu quanto più ti addentri più trovi ricchezze di metallo. I dottori santi e gli espositori divoti ne scoprono tal copia di dottrina da gettare vivi sprazzi di luce ancora intorno ai misteri più augusti della religione santissima.

Essi ti discoprono d'una medesima parola quei sensi veri che il Signore intese di esprimere mentre a' suoi profeti ed agli apostoli dettava i discorsi suoi. Così per dartene un esempio, sotto il nome di Gerusalemme tanto si viene ad indicare ora la città capitale di Palestina quanto la città dei beati in paradiso, ovvero la sede della grazia del Signore nell'animo del cristiano giusto.

Girolamo in questo esercizio era sì addentro che per consultarlo venivano e divoti e dotti da tutte le parti del mondo cristiano.

Agostino e Ambrogio, Giovanni il Boccadoro e Gregorio il Grande facevano altrettanto con sì felice riuscita, che spesso un angelo celeste in forma umana scendeva visibilmente a dirigerli, ovvero lo Spirito Santo in forma di colomba appariva per inspirare i sensi divini delle Sacre Scritture. Ciò si sa essere avvenuto allo stesso Gregorio il Grande. Sicché queste menti somme in studiare i Libri santi con maggior affetto esclamano: "Ammirabili, o Signore, sono le testimonianze della vostra Legge!".

3. Ma più ammirabili sono le testimonianze del Signore nel cuor dell'uomo. Tu vedi i cuori di un popolo selvaggio: forse che non sono crudi? Un popolo di infelici.

Or fa che là entro, portata dalla persona di un sacerdote, di un missionario, di un apostolo, giunga la notizia dello Evangelo di Gesù Cristo, ed ecco che in breve ora quel popolo rimane illuminato nella mente quasi da celeste splendore, e nel cuore è compreso da un affetto misterioso che essi non sanno spiegare, ma che certamente è la grazia del Signore, la quale nei loro animi viene operando. Finché con voce unanime prorompono: "Il Battesimo! Noi vogliamo il Battesimo di Gesù Cristo!".

Si rigenerano adunque alle onde battesimali, ed ora un popolo di barbari è convertito in una nazione di cristiani che si amano a vicenda. I popoli delle regioni vicine scorgendo esclamano: "Vedete come si amano i cristiani, vedete come si amano!", e alla loro volta sospirano alla terra dell'Evangelo ed alla grazia che fa beati i cuori dei credenti.

In ritornando a ripassare quei paesi che un giorno vedesti macchiati dalla idolatria, il cuore ti si intenerisce e le lacrime ti sgorgano dagli occhi e ti sfoghi dicendo: "Quanto sono ammirabili le testimonianze della Legge del Signore, quanto sono ammirabili!".


RIFLESSI

1.Ammirabili a leggersi sono i Libri divini.

2. Più ammirabili sono a meditarsi.

3. Ammirabilissimi poi sono nel cuore dei fedeli che ne praticano le massime.

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