sabato 26 gennaio 2013



IL “CREDO” DI S. IGNAZIO DI ANTIOCHIA  ( II sec.)


 Riportiamo il testo del “Credo” di S. Ignazio di Antiochia pubblicato da “La Civiltà Cattolica” del 17 /07/2010 pag 157-164 a firma di Enrico Cattaneo S.J. che costituisce un' importantissima e gioiosa testimonianza sullla fede delle comunità  dei tempi apostolici. Essa presenta una sorprendente completezza sui contenuti ( o "articoli di fede" come diciamo noi) quale risulta dall'insieme delle affermazioni -  accostate l'una all'altra come si può leggere nel testo che segue - desunte dagli scritti del vescovo Ignazio.  Sono giunte a noi attraverso le sue Lettere alle chiese cui si rivolge durante il suo viaggio, da prigioniero, verso Roma, dove lo atttendeva il martirio, da lui ardentemente desiderato. Le Lettere sono indirizzate agli Efesini, alla chiesa di Magnesia, di Tralli, di Filadelfia, di Smirne, al  vescovo Policarpo e ai Romani ( vedi i riferimenti nelle note a piè pagina che giovano a collocarle del contesto)

Siamo all'inizio deII secolo!  Il «credo» di Ignazio, contiene notizie ed elementi preziosi per la conoscenza della vita delle comunità dei primi tempi della chiesa dai quale traspare i contenuti della catechesi ed il riferimento necessario al rito dei battesimo in occasione del quale, come si sa, era richiesta al catecumeno la condivisione della fede della chiesa manifestata con la pubblica professione davanti al vescovo e alla comunità.

Credo in un solo Dio11
Padre Altissimo,12, della stirpe di Davide 26nato dalla Vergine Maria 2per opera dello Spirito Santo 28,  e battezzato da Giovanni 29A causa dei nostri peccati,per noi e per la nostra salvezza 30 patì sotto Ponzio Pilato e il tetrarca Erode 31, fu crocifisso e morì 32; discese agli inferi 33risuscitò dai morti 34,
creatore di tutte le cose,
visibili e invisibili 
13

E in Gesù Cristo 
14, suo unico Figlio 15, Signore nostro 16Dio nostro 17 e nostro Salvatore 18, nostro unico Maestro 19, nostro Sommo Sacerdote 20nostra vera vita inseparabile,
nostra eterna vita 
21 e nostra comune speranza 22. Prima dei secoli era presso il Padre;
procede dall'unico Padre, 
parola uscita dal silenzio, e alla fine dei tempi si è manifestato 23Al di sopra del tempoatemporaleinvisibile, impalpabile, impassibile,
per noi si 
è fatto visibile e passibile 24; uomo nuovo, uomo perfetto 25
risvegliato dal Padre suo 35,proclamando così  l'abolizione della morte
e il compimento della risurrezione 
36. C'è dunque un solo medico,
carnale e spirituale,
creato e increato,nella carneDio,nella morte, vita vera,da Maria e da Dio,prima passibile e poi impassibile 37.
Credo nello Spirito Santo 
38che è da Dio 39,e ha parlato e parla per mezzo dei profeti 40
Credo la Chiesa di Dio
 
41,una 42santa 43, cattolica 4e apostolica 45portatrice dello Spirito Santo 46,unico corpo di Cristo 47,preso tra i giudei e i gentili 48, piantagione del Padre 49.
Professo che l
'Eucaristia
è la carne del Signore nostro Gesù Cristo e il calice del suo sangue 50.Cristo è la porta del Padre,per la quale entrano AbramoIsacco, Giacobbe, i profeti, gli apostoli e la Chiesa 51.
Aspetto il Signore Gesù Cristo
 
52,che ha predisposto il fuoco inestinguibile per i corruttori 53;la risurrezione dai morti, l'immortalità e la vita eterna per i santi e fedeli suoi54,

Note di riferimento

1Il titoldi «Padre», con o senz«Dio», è spesso usato da Ignazio (lEf salMsal7,ecc.)«Padre Altissimo» (lRsalnon si trova nel Nuovo Testamentochconosce «Dio l'Altissimo» (Me 5,7; L8,28At 16,17; E7,1o semplicemente«l'Altissimo» (Le 1,32.35.766,35). assente in Paolo.
1lRsal (letteralmente, «che ha voluto tuttle cose»); T5,2M3,2.
1«Gesù Cristo» ritorna quasi ogni riga dell'epistolario ignazianoIn lE18,Christos è accompagnato dall'articolo: «Gesùil Cristonostro Dio».
15 M8,2lRsalS1,1.
16 Ef7,2Gesù Cristo molto spessè designato assolutamente come «il Signore», il chrispecchia un uso liturgico.
1Ldesignazione di Cristo come «Dio» è abituale in Ignazio (cfr lEf salRsal3,3ecc.), ma ciò non mettin causa il suo monoteismo (cfr nota 11)18 lE1,1Msal.
19lE15,1Mg 9,1.
2Ftlad 9,1.
21 lEf3,27,211,119,3; M1,2S4,1. 22 lEf21,2M11Tr sal2,2FtladIl,2.
23 M6,1M7,2M8,2Cfr lR8,2M6,1.
24 Po3,2.                                                                                   
25 lEf20,1; Sm 4,2.
2lEf18,(cfr R1,3); lEf20,2T9,1lR7,3S1,1. Questa menzionnosi troverà più in nessun simbolo di fede.
27 lEf7,218,219,1T9,1Sl,l.
28 lEf18,229 lEf18,2; Sm 1,1. Anchquesta menzionnon si troverà più in nessun simbolo di fede. 30 Sm 2; 7,1. Lformula «per i nostri peccati» è tradizionalecfr ICor 15,3Ga1,4Essa deriva certamentda l53,6, già letto così da Clemente Romano (cfr l.Clem. 16,7). 31j.,e trmenzioni che Ignazio fa di PonziPilatosono molto interessanti. In MII si leggchlmortla nsurreziondGesù sono avvenute «nel tempo degovernatorato (hegemonias) di PonziPilato»; ora è soltanto il Vangelo di Matteo che chiama Pilato «governatore» ibegemiin) (Mt 27,ecc.)In T9,1 si dice chGesù Cristo «veramentfu perseguitato sotto PonziPilatforse con allusione allpersecuzioni subitdai profeti dparte dellautoritàreligiose ebraicheIn S1,si dice chGesù Cristo «veramente sottPonziPilato il tetrarca Erode fu inchiodatper noi nellcarn. OrPilato ed Erode sono menzionati insiemenel contesto della condanna di GesùsoltantinL23,12 e At 4,27. Nelllettere del Nuovo Testamento solamentIT6,13 menzionPonzio Pilato, sottcui Gesù «htestimoniato lbella professio-ne»La menzione di Pilato indic«chil tempo della crocifissione può essere datato» (VCORWIN, Stlgnatius and Christianitin AntioehNew HavenYale UniversitPress1960,97). Per un esamcriticdelle fonti su Ponzio Pilato, cfH. K. BONDPonzio Pilato. Storia interpretazionecura di GFIRPO,BresciaPaideia200832 lEf 16,2T2,1; 9,1lR6,1. Ignazio menziona sei volte lcrocistaurosiunico con Barnaba tra i Padri Apostolic(cfr HKRAFrClavis PatruApostolieorumDarmstadtWissenschBuchgesellschaft1963,404)33 Cfr M9,2«profetiessendo suoi discepoli in spiritoattendevano Lui commaestroE per questoColuchessi giustamente aspettavanoandando dlorli risuscitò dai morti»Què implicitla credenza nella discesa di Cristo presso la dimordei morti (inferi)peliberarlanime dei giusti (cfr J. J. AyANIgnacio de Antioquia ... , cit., 135not21). SecondM27,52 allmorte di Gesù «sepolcri si aprirono e molti corpi di santiche erano morti,risuscitarono»Lrisurreziondei morti è uncredenza giudaica, e la discesa di Cristo agli inferi è undottrina tipicamente giudeo-cristianasviluppatassoprattutto in aresiriaca (cfJ. DANIÉLOULteologia delgiudeo-eristianesimocit.325-345G. ANCONA, «La "discesa agli inferidi Gesù CristoNotpatristiche»in Rivistdi scienze religiose [1994] 295-311)La secondpartdel Vangelo di Nicodemo funlunga descrizione delladiscesa di Gesù agli inferichcomportuna verrisurrezione degiusti (patriarchi e profeti). Di questpartesistono recensioni greche e latinechpossonaver utilizzatuno scritto primitivo deI-Il secolo (cfr L. MoRALDIApocrifidel NuovTestamentovoI. I: VangeliCasale Monferrato [Al] Piemme1994,604-605690-723)34 lE20,1Tr 9,2ecc. Lrisurreziondi Cristo è continuamentmenzionata da Ignazio. 3T9,2S7,1. In Ignazitroviamo entramble affermazioniche Cristo è risuscitato e chè statrisuscitatdal Padre36 Cfr lEf19,3S7,23Da «un solmedico» fino a «impassibile» è il famoso passo di lEf7,2di carattere innicoPensiamo che l'interpretazione più coerentcon tuttil pensiero ignaziano sia quelldi J. J. Ayan: «li misterdGesù Cristo nosesauriscenellaffermaziondeFiglio preesistentfatto carnema culmina con l'affermazionduncarnche arriva aessere Dio» (<<Ignazidi Antiochicito [nota 6], 716). 3lEf9,(il passo è trinitario); Filad sal39 Fllad 7,1. 40 Cfr M8,1: i profeti furon«ispirati dalla grazia» di CristoFilad 7,2: «Fu lo Spiritad annunciare questcose, dicendo ... ». Abbiamo qui un esempidi profezia ecclesiale: cfr ECATTANEO, «Figurdi vescovi-profetnel Ilsecolo», in ACARFORECATTANEO (eds), Profeti profeziaFigurprofeticbnel cristianesimo del IsecoloTrapaniIl Pozzo dGiacobbe, 2007,176-178. 4Tr 2,3 (aplurale). 42 lEf salFilad 3,2 eccL'unità della Chiesa è uno dei temi preferitda Ignazio. 43 Tr sal. 44 S8,2Questo attribut(katholike)assentdaNuovo Testamentoè un bapanei Padri Apostolici. Notiamo il contesto: «Dove c'è Gesù Cristolì c'è la Chiesa cattolica». Katholikos significa «universalma icriteriodell'universalità è datda CristoDio e uomocarnspiritonon da parametri spazialiSembra chIgnazio prolunghi il pensierdi Paolo, quandquesti aveva affermato che soltantdove c'è Cristlì c'è la vera discendenza diAbramoquindil vero Israel(cfr GaI3,29). 45 CflEfl1,2; M13,1Tr sal12,1Filad 5,146Smsal: si ricava dal terminbagioforo(= portatore desant[Spiritoj)47Sm1,2. CflE4,2Tr Il,248Sm1,2Questa affermazione è moltimportanteperché rispecchia un tempo in cui i «giudei credenti in Gesù» erannormalmente accettati come partdella ChiesaCfr Paolo, E2,16« ..tutti e due in un solcorpo».Quarant'annpiù tardGiustindirà chesecondo le profezie«credent[in Cristoverranno soprattuttdagentili» (lApol.31,7: Ch. MunierSC507212). Preferiscontradurre il terminetbnè co«gentili» piuttostch«pagani»,avendquest'ultimuna connotazionreligiosa negativa4Tr 11,1FIl,1. 50 L'Eucaristiper Ignazio rientra nellprofessiondi fed(Sm 7,1« ... perché non professano çhe l'Eucaristiè lcarndel salvatorenostro Gesù Cristeè undepilastri della suecclesiologia: Filad 4: «Abbiatcurdi usaredi una sola Eucaristia: uninfatti è la carndel Signore nostro Gesù Cristounè il calice che ci unisce asuo sangueunl'altarecomuno è il vescovoassieme al presbiterio e ai diaconi». 5Filad 9,1Per Ignazi~unico piano di salvezzache partda Abramo e arriva alla Chiesail tutto attraverso Cristo.52 CflR10,2Po3,2. 53 lEf16,254 Tr 9,2lEfl1,118,1; PoI2,3.

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