Eppure la Santa Dottrina di Gesù insegna eternamente che il retto comportamento esigito da Dio per noi è quello dell'ubbidienza e della sottomissione all'autorità; e non si pensi davvero che oggi il Signore Dio Uno e Trino abbia cambiato idea: è cosi, sempre.
Vi è solo un piccolo, ma monolitico, particolare sul quale prestare attenzione: l'autorità potrebbe non essere l'"autorità" desiderata, poichè è Iddio che la sceglie...
Leggiamo l'articolo...
G. M
" Ed era a loro ubbidiente " (Luc. II, 51).
La società esige dei capi, rivestiti di autorità, e dei sudditi
tenuti all'ubbidienza.
Chi deve prendere le decisioni riguardanti il nucleo e chi
deve farle eseguire è il capo costituito in autorità.
A lui il diritto di farsi ubbidire poichè altrimenti, comanderebbe invano.
L'autorità adunque è necessaria all’esistenza delle società ed
è ugualmente necessaria al bene dei membri.
È stato Dio a volere l’autorità e chi l’esercita legittimamente
tiene le sue veci.
Ogni capo perciò non è altro che un delegato del Supremo
Signore.
Chi ubbidisce all’autorità ubbidisce a Dio.
Anche Gesù, pur essendo Figlio di Dio, si è sottomesso a questa legge.
Nella sua vita terrena, Egli volle darci l’esempio di ubbidienza
alle varie autorità umane: ai genitori: « Ed era loro sottomesso ;
come anche all’autorità civile: « Date a Cesare cio che è di
Cesare » (Matt., 22, 21).
Ubbidire è un atto di giustizia; per noi cristiani, se lo facciamo
per amore ed imitazione di Gesù, diventa anche un atto
di amor di Dio.
La Chiesa vuole questo spirito di fede nella nostra obbedienza.
S. Paolo scrive cosi ai primicristiani: << Ubbidite ai vostri
capi temporali con rispetto... come a Cristo, anche se esigenti
e duri >> (Ef 6, 5).
La stessa cosa raccomanda S. Pietro: << Siate
sottomessi alle istituzioni umane a causa del Signore >> (1 Piet., ',
2, 12).
In questa ubbidienza vi è un solo limite: la legge di Dio.
Quando i capi ordinassero cose contrarie alla legge di Dio
non solo si ha il diritto ma il dovere di non ubbidire, anche a
costo della vita.
Cosi fecero i Martiri.
U. Pasquale
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